| 2^ GIORNATA
Liga, il Barça frena ancora
L'Atletico cade a Valladolid
Nei piani di Pep Guardiola, il Barcellona avrebbe dovuto mettere in cascina 6 punti nei primi due impegni nella Liga: la non impossibile trasferta a Numancia e la sfida interna col Racing Santander. Ebbene, i blaugrana sono invece a quota 1, perché dopo l'inatteso k.o. in casa della neopromossa è arrivato stasera un pareggio contro i cantabrici allenati da Lopez Muñiz: un 1-1 che prolunga il digiuno di vittorie in campionato dei catalani.
LE SCELTE DI GUARDIOLA - Al Camp Nou, il Barça ha attaccato per tutta la gara contro una squadra che ha palesato ben presto l'intento di privilegiare il contenimento, sperando di sfruttare qualche amnesia del Barça e ripartire in contropiede. Gli impegni delle nazionali hanno indotto Guardiola a compiere scelte piuttosto singolari: Henry e Marquez non sono stati portati neppure in panchina, dove invece si sono accomodati Messi, Iniesta e Krkic. In campo, tra gli altri, sono andati due ventenni: l'attaccante Pedrito Ledesma e il centrocampista Sergi Busquets, figlio di Carles, portiere blaugrana negli anni Novanta. Il Racing, formazione solida e reduce da un eccellente 6° posto nella scorsa Liga, il suo fuoriclasse ce l'ha in difesa: quel Garay già acquistato dal Real Madrid e lasciato a Santander per un'altra stagione. Ma se l'argentino è l'uomo di maggior livello tecnico, l'eroe della serata è stato il portiere Toño, che ha blindato il prezioso punto con una serie di interventi notevoli.
MESSI SU RIGORE - Il Barça è partito subito forte, collezionando palle-gol con Keita, di testa e di piede, e con Pedrito. Al 39', però, ha dovuto rinunciare a Hleb, fino a quel momento uno dei più attivi: al posto del bielorusso, infortunato, è entrato in campo Iniesta. Nella ripresa, Daniel Alves ha subito centrato un legno della porta con un tiro-cross velenoso. Poi, dopo l'ennesima parata di Toño su tiro di Pedrito, è arrivato il turno di Messi, in campo al posto di Keita. E al 25', un attimo dopo che Toño aveva di nuovo negato un gol fatto a Eto'o, il fuoriclasse argentino ha apposto subito il suo timbro sul match, segnando l'1-0 su rigore concesso per fallo di mano di Christian. Il Barcellona, però, ha commesso l'errore di allentare la pressione. Ed è stato punito al primo tiro in porta, una devizione di Jonathan Pereira su palla messa dentro da Garay. Nemmeno l'ingresso di Bojan Krkic, negli ultimi minuti di gara, ha cambiato i destini del Barça, ancora bloccato sul più bello.
ATLETICO SPRECONE, SIVIGLIA SHOW - Stesso discorso per l'Atletico Madrid, che nella prima giornata aveva travolto il Malaga: i rojiblancos hanno perso l'occasione di confermarsi ad alto livello (in questo avvio di stagione hanno anche eliminato lo Schalke nei preliminari di Champions) e sono caduti a Valladolid, contro una squadra in dieci uomini per 70'. Dopo la rete di Vivar Dorado al 3', la formazione di Mendilibar (a sua volta espulso, per proteste, nel corso della partita) è rimasta in inferiorità numerica per la doppia ammonizione di Pedro Lopez. Ma, al 28', Baraja ha trasformato un rigore procurato da Vivar Dorado, fermato fallosamente in area da Perea e Assunçao. L'Atletico è rientrato in corsa al 9' della ripresa, quando Aguero ha messo dentro, dopo un tiro di Maniche respinto da Sergio Asenjo. Poi ha avuto parecchie occasioni, compresa una traversa di Miguel, ma alla fine a esultare sono stati i tifosi accorsi allo stadio Zorrilla. E hanno fatto festa pure quelli presenti allo stadio Pizjuan, dopo aver provato parecchi brividi contro la matricola Sporting Gijon: un 4-3 che ha premiato i nervionesi, nonostante la tripletta di Bilic. Sotto 0-2, Chevanton e Kanoute hanno riportato la situazione in parità, prima che Enzo Maresca segnasse il 3-2. Poi, dopo il 3-3 di Bilic su rigore, Kanoute ha completato la sua doppietta, regalando al Siviglia i tre punti.
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